Oggi il concetto di “sostenibilità” in edilizia è abbastanza vago, c’è la tendenza ad associare l’idea di edificio sostenibile con l’immagine di un pannello solare posto sul tetto: spesso infatti i costruttori progettano la palazzina senza prestare attenzione all’aspetto energetico, poi inseriscono il pannello e spacciano quella casa come “abitazione sostenibile” per attirare i clienti, dichiarando che gli appartamenti sono in “Classe A”. In realtà non c’è nulla di più sbagliato, non fidatevi delle classi energetiche, che per come vengono assegnate ora sono totalmente inaffidabili.

Un edificio Sostenibile ha come obbiettivo primario quello di azzerare gli sprechi, migiorare l’efficienza per ridurre i consumi e, solo dopo aver fato questo, utilizzare quanto più possibile fonti di energia pulite. Senza questo approccio ogni soluzione posticcia (come il pannello di cui sopra) risulterà assolutamente inutile: a cosa serve produrre con fonti rinnovabili una piccola parte dell’energia, se la maggior parte viene poi sprecata?

Facciamo un esempio pratico del concetto appena illustrato. Immaginiamo di voler risparmiare sul riscaldamento: la prima cosa che probabilmente vi proporranno è quella di installare un pannello solare termico sul tetto, da utilizzare per produrre l’acqua calda per i termosifoni. Ma a cosa serve produrre calore con il sole, se poi questo calore viene disperso nell’ambiente perché le pareti non sono in grado di trattenerlo all’interno della casa?

Prima di pensare al pannello solare è opportuno eliminare tutte le dispersioni di calore, chiamate in gergo “ponti termici”. Detta così può sembrare un’operazione complessa e costosa (e sicuramente chi non è informato in materia o chi non pone particolare cura nel proprio lavoro la spaccerà come tale), ma in realtà per gli edifici di nuova costruzione si tratta di un’operazione che non ha praticamente alcun costo.

Nell’immagine a fianco possiamo vedere come sia sufficiente una maggiore cura nella progettazione e nell’esecuzione per minimizzare gli sprechi, senza un aumento dei costi per il cliente. I materiali usati sono gli stessi di sempre, però vengono impiegati in maniera più intelligente.

Una volta prese tutte le accortezze necessarie a ridurre le inefficienze, si può pensare a come produrre in maniera ecologica l’energia di cui abbiamo bisogno. Nell’esempio del riscaldamento si può quindi prendere in considerazione l’idea di installare un pannello solare termico, sapendo che l’energia che produrremo sarà interamente sfruttata, senza sprechi, e quindi potrà garantire un risparmio reale sia per il proprietario che per l’ambiente.

Come abbiamo visto nell’esempio precedente, quindi, un pregiudizio quanto mai errato è quello che vede nella bioarchitettura e nelle case ecosostenibili delle abitazioni di lusso dal costo molto elevato. E’ vero che alcune soluzioni particolarmente raffinate possono avere costi di una certa rilevanza, ma ci sono moltissime soluzioni che si possono adottare senza un incremento rilevante del costo, portando una sostanziale riduzione dei consumi.

Un altro aspetto che ben pochi conoscono è che il concetto di Sostenibilità viaggia a stretto contatto con quello di Comfort: la maggior parte delle soluzioni adottate per migliorare l’efficienza di un edificio infatti hanno come effetto “secondario” quello di migliorarne anche la vivibilità. Pensiamo ad esempio a delle finestre con i doppi vetri: dal punto di vista della sostenibilità sono indispensabili per ridurre le dispersioni di cui parlavamo prima, però in una casa che si affaccia su una strada riducono anche il rumore che proviene dall’esterno.

Altro esempio di una soluzione sostenibile che va a beneficio del comfort è quello del riscaldamento a pavimento, che ha un funzionamento molto più efficiente rispetto ai sistemi tradizionali e riscalda in maniera più uniforme gli ambienti.

Un principio fisico che in genere ci insegnano fin dal liceo è che l’aria calda sale, perché è più leggera di quella fredda. Avendo presente questo concetto, si capisce come un termosifone o un condizionatore installati su una parete non saranno mai in grado di riscaldare uniformemente un ambiente. Avremo una zona calda vicino al termosifone ed il resto della stanza più fredda. Sarà necessario usare maggiore energia per evitare di avere zone troppo fredde lontano dal termosifone e la maggior parte del calore si accumulerà vicino al soffitto, dove noi non potremo mai goderne. Nell’immagine a fianco ho cercato di rendere l’idea di quanto detto.

Uno degli esempi più fastidiosi di riscaldamento inefficiente, con cui entriamo quotidianamente in contatto, è quello degli uffici pubblici: gli impianti sono sempre posizionati all’interno del controsoffitto, quindi per riscaldare o raffrescare l’ambiente è necessario “sparare” l’aria con grande potenza per farla arrivare fino al pavimento. Così facendo si spreca un’enorme quantità di energia, si vengono a creare fastidiose correnti d’aria e si formano all’interno dello stesso ambiente zone più calde e zone più fredde.

In uno degli ultimi centri commerciali costruiti a Las Vegas (il Crystal, all’interno del nuovo City Center) sono state applicate diverse soluzioni di ecosostenibilità e tra queste hanno deciso di installare un sistema di riscaldamento e raffrescamento radiante, inserito all’interno del pavimento. Il risultato è stato un ambiente più salubre, una minore manutezione ed una migliore efficienza energetica: il Crystal è il primo centro commerciale ad avere un impianto di condizionamento dell’aria “a energia quasi zero” ed è il più grande distretto commerciale ad aver ricevuto la certificazione Gold della LEED® (Leadership in Energy and Environmental Design). E se queste soluzioni garantiscono simili risultati nel bel mezzo del deserto del Nevada, figuriamoci i benefici che potrebbero portare nelle nostre città!

Nell’impiego residenziale il suo costo è solo lievemente più alto rispetto ad un normale riscaldamento: si tratta semplicemente di far passare i tubi sotto il pavimento invece che nei muri. In compenso non dovremo montare nessun radiatore e potremo utilizzare a nostro piacimento l’intera superficie delle pareti (abbiamo quindi anche un miglioramento estetico e funzionale).

Spero di non avervi annoiato eccessivamente e che gli esempi proposti siano stati sufficientemente esaurienti, al fine di chiarire al di sopra di ogni dubbio che la progettazione sostenibile non comporta necessariamente dei costi aggiuntivi, ma garantisce un forte risparmio nei consumi ed un ambiente più salubre e piacevole. L’unica cosa indispensabile è la cura nella progettazione e nella realizzazione: se qualcuno afferma il contrario evidentemente non ha la voglia o le competenze per farlo. Sta al cliente pretendere la giusta qualità, senza fidarsi delle attuali certificazioni (del tutto prive di valore).